E' bello fare fatica, cioè usare il nostro corpo (uno strumento, un mezzo quindi, non il fine) per uno scopo.
C'è in giro il rifiuto della fatica fisica, la paura di stancarsi, il timore di usare il proprio corpo; invece è così bello portarlo al limite, sentire che non ce la fa più, e quindi fermarsi per non rovinarlo.
La fatica fisica è un qualcosa che il corpo comunica a noi stessi, ma noi NON SIAMO la fatica, perchè noi non siamo il nostro corpo (almeno non solo).
Noi siamo chimica, biologia, per qualcuno anche spirito, ma sicuramente noi non siamo il nostro corpo, noi siamo più dei muscoli che ci fanno male, più del fiato che ci manca, più delle gambe che si rifiutano di correre. E' molto istruttivo fare fatica e nel percorso fare queste riflessioni: aumentano la resistenza perchè si induce una scissione tra quello che siamo e quello che proviamo.
E' questo vale anche per le emozioni, naturalmente, ed è un altro discorso da fare in separata sede.
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