lunedì 18 agosto 2008

Non perdo la voglia di vivere

Un suicidio fa riflettere, due fanno pensare, tanto.

Vorrei capire quali segnali arrivano da queste storie di quieta disperazione, voglio capire se Paolo o Renato avevano lanciato un “message in a bottle”, se poteva essere raccolto da qualcuno, o se invece essi hanno nascosto il loro stato e sono precipitati da soli nel nero assoluto.

Per chi si trova in questo stato di depressione, di paura della vita, di stanchezza, dovremmo creare un “pulsante di emergenza” un telefono rosso, un segnale di fumo affinché essi possano far sapere alle anime che hanno più vicine: “sto perdendo la voglia di vivere”.
Come ti farei recuperare la voglia di vivere? Io ti porterei in giro, per giorni e giorni, per farti vedere quanto la viva è bella e brutta, stupefacente e noiosa, drammatica e gioiosa. Ti farei accarezzare uno sconosciuto per ricevere un sorriso inaspettato, ti farei leggere un libro ad alta voce in piazza, ti porterei a bere e ad ubriacarti fino a farti vomitare, ti farei scendere da un precipizio in bicicletta, ti farei dire “ti amo” ad ogni persona che conosci.
Ti farei visitare il reparto dell’ospedale dove sono ricoverati i malati terminali, ti porterei in banca a prelevare tutti i soldi che hai per adottare un orfanotrofio in Africa, ti porterei in Africa, se potessi.
Ti farei ascoltare tutta la musica che mi piace, ti farei vedere tutti i film che mi hanno fatto piangere, ti terrei abbracciato stretto stretto sotto le stelle.

Poi vorrei che tu facessi lo stesso con me…

domenica 17 agosto 2008

The Big Kahuna

Quanto mi piace questo monologo, dal film mitico con Kevin Spacey (e Danny de Vito, sì):

Big Kahuna.

Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!

Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti.

Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa...

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore,butta i vecchi estratti-conto.

Rilassati! Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia,quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso,ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse,come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.

Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.

Non leggere le riviste di bellezza:ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori,non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli,sono il miglior legame con il passatoe quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono,ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne.

Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio,ripulirlo, passare la vernice sulle parti più bruttee riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

lunedì 4 agosto 2008

La piccola lavandape

Ho una pianta di lavanda, in giardino. E m'attardo a guardare le api che s'attardano sui fiori di lavanda, ormai sono le otto, forza che l'alveare chiude, dico loro, se aspettate ancora un pochetto trovate le porte chiuse, la regina non scherza, lo sapete... “mmmhhh ancora una sniffata, un po' di nettare ancora, so' tutta sporca ehhh? Si vede che mi piace?”
E' tutta natura, piccola piccola, ma mi ci perdo.
Un campo di lavanda obbligatorio in ogni campagna, ecco quello che ci vuole per salvare il mondo.

domenica 3 agosto 2008

Quella carezza del mattino


Oggi una sconosciuta mi ha fatto una carezza. E' una perfetta sconosciuta, non conosco il suo nome, la carezza non era richiesta, né attesa: un regalo. E mentre, in attesa di addormentarmi, ripasso la giornata e mi domando se è valsa la pena di essere vissuta, mi torna in mente questa carezza spontanea e sincera, e dico che sì, vale la pena di vivere, per ricevere un simile regalo, e per farlo. Veramente la nostra esistenza può essere un dono per sé stessi e per gli altri, e le mille situazioni in cui noi ci mettiamo in relazione con gli altri sono momenti in cui sperimentare l'empatia. Empatia, infatti, significa non già gioire del lieto evento capitato al nostro prossimo, bensì gioire della sua GIOIA. Solo una apertura di spirito totale e disinteressata permette di realizzare simili occasioni di comunione con l'altro. E vale la pena di vivere per viverli.