Un suicidio fa riflettere, due fanno pensare, tanto.
Vorrei capire quali segnali arrivano da queste storie di quieta disperazione, voglio capire se Paolo o Renato avevano lanciato un “message in a bottle”, se poteva essere raccolto da qualcuno, o se invece essi hanno nascosto il loro stato e sono precipitati da soli nel nero assoluto.
Per chi si trova in questo stato di depressione, di paura della vita, di stanchezza, dovremmo creare un “pulsante di emergenza” un telefono rosso, un segnale di fumo affinché essi possano far sapere alle anime che hanno più vicine: “sto perdendo la voglia di vivere”.
Come ti farei recuperare la voglia di vivere? Io ti porterei in giro, per giorni e giorni, per farti vedere quanto la viva è bella e brutta, stupefacente e noiosa, drammatica e gioiosa. Ti farei accarezzare uno sconosciuto per ricevere un sorriso inaspettato, ti farei leggere un libro ad alta voce in piazza, ti porterei a bere e ad ubriacarti fino a farti vomitare, ti farei scendere da un precipizio in bicicletta, ti farei dire “ti amo” ad ogni persona che conosci.
Ti farei visitare il reparto dell’ospedale dove sono ricoverati i malati terminali, ti porterei in banca a prelevare tutti i soldi che hai per adottare un orfanotrofio in Africa, ti porterei in Africa, se potessi.
Ti farei ascoltare tutta la musica che mi piace, ti farei vedere tutti i film che mi hanno fatto piangere, ti terrei abbracciato stretto stretto sotto le stelle.
Poi vorrei che tu facessi lo stesso con me…
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1 commento:
Mi sono chiesta anch'io se è possibile cogliere i segnali di una disperazione tanto profonda da portare ad una scelta così estrema: ma sembra che a volte la maschera sia perfettamente indossata e voluta...in un paio di casi un disagio lo potevo anche notare, ma da questo a pensare che la solitudine dell'anima sia così profonda, così avanzata non è facile e constatarlo lascia un grande senso di impotenza...e comunque anche in tal caso: che grimaldello usare? Le parole in certe circostanze sembrano perdere ogni valore, ogni incidenza.
Non so ...è una cosa che mi lascia sempre profondamente triste e uno strisciante senso di colpa per le mie incapacità di cogliere i disagi altrui, anche quando non sono così profondi.
Un saluto.
Lucia
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