Sono andato a fare la solita corsa, ma questa volta ho fatto il percorso in senso inverso a quello che effettuo di solito. Non pensavo che da un simile dettaglio potessi ricavare una verità profonda, come quella che sto per scrivere: bisogna percorrere la vita in salita, per riconoscere la discesa quando ce la troviamo davanti.
Lo stesso tratto di strada che nei giri precedenti mi sembrava pianura, mi sono reso conto essere in salita, soltanto fatto in direzione opposta. Quindi la prossima volta godrò di più, perchè sarò consapevole del fatto che sto andando in discesa. Insomma, saper riconoscere la fatica aiuta ad apprezzare le cose quando vanno lisce.
Lo stesso tratto di strada che nei giri precedenti mi sembrava pianura, mi sono reso conto essere in salita, soltanto fatto in direzione opposta. Quindi la prossima volta godrò di più, perchè sarò consapevole del fatto che sto andando in discesa. Insomma, saper riconoscere la fatica aiuta ad apprezzare le cose quando vanno lisce.
2 commenti:
il tuo post mi ha fatto tornare in mente uno letto poco tempo fa che mi è piaciuto molto: è la poesia di una giornalista. Forse la conosci, ma te la riporto:
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno; chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(Martha Medeiros - giornalista e scrittrice brasiliana)
Buone corse, buone nuove scoperte, buona vita!
Lucia
Ciao Lucia: l'avevo letta ma non me la ricordavo più, ti ringrazio per averla riportata alla memoria! Dice cose molto giuste, e penso che non dovremmo avere bisogno di eventi negativi o drammatici a ricordarci la bellezza della vita per sé stessa. Tuttavia anche la scienza pare confermare che ci si abitua a tutto, e il nostro stato d'animo, come un pendolo, tende a tornare nella sua posizione originaria. Lo sforzo cosciente quindi è appunto quello di cambiare la posizione "a riposo" del nostro essere. Ciao e auguri per il tuo blog!
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