lunedì 31 dicembre 2012

Valore (Erri De Luca)



Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

la verità

Un pensiero è una freccia scagliata sulla verità: può colpire un punto, ma non coprire la totalità del bersaglio. L'arciere è però troppo soddisfatto del proprio successo per chiedere di più.

JPS


unconscious

"Siamo strani. Sentiamo la mancanza di qualcosa che non abbiamo vissuto e collezioniamo amori che non si possono dire. Ce li teniamo in braccio la notte e di giorno fingiamo di non averli mai desiderati."

giovedì 27 dicembre 2012

WBY

Egli desidera il tessuto del cielo
(He Wishes for the Cloths of Heaven) 

Se avessi il drappo ricamato del cielo, 
Intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,
I drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
Dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
Stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
Invece, essendo povero, ho soltanto sogni;
E i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.


Had I the heaven’s embroidered cloths
Enwrought with golden and silver light
The blue and the dim and the dark cloths
Of night and light and the half-light,
I would spread the cloths under your feet:
But I, being poor, have only my dreams;
I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dream

William Butler Yeats (Dublino 1865-Cap Martin 1939)

PV

Non affogarmi in notti tanto nere
se prima non mi apri nel cervello
la porta che resiste del piacere.
Ora lo sai: ho bisogno di parole.
Devi imparare a amarmi a modo mio.
È la mente malata che lo vuole:
parla, ti prego, Cristoddio!
(da Cento quartine e altre storie d'amore)

martedì 18 dicembre 2012

Scuola bellunese: fine 2012

Il bigliettino è stato consegnato a metà degli alunni di una classe terza elementare.
La prossima volta che cerco un esempio di quanti errori pedagogici e relazionali si possono commettere in una volta sola, mostro il biglietto.

Questa "brillante" iniziativa segue di una decina di giorni il colloquio individuale con i genitori, durante i quali era stato suggerito di svolgere delle attività di controllo a casa.

La perla è la richiesta di firma dell'alunno, che quindi assurge a detentore di un diritto, se non altro di presa d'atto, che sembra negato ai genitori.


IL SAGGIO E LE DOMANDE

C’era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un’oasi all’entrata di una città del Medio Oriente.
Un giovane si avvicinò e gli domandò:
“Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose a sua volta con una domanda:
“Come erano gli abitanti della città da cui venivi?”
“Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là”.
“Così sono gli abitanti di questa città!”, gli rispose il vecchio saggio.
Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all’uomo e gli pose la stessa domanda:
“Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose di nuovo con la stessa domanda:
“Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”.
“Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!”.
“Anche gli abitanti di questa città sono così!”, rispose il vecchio saggio.
Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:
“Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?
“Figlio mio”, rispose il saggio, “ciascuno porta nel suo cuore ciò che è.
Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui.
Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell’altra città,troverà anche qui degli amici leali e fedeli.
Perché, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore.

domenica 9 dicembre 2012

errori

"Impara dagli errori degli altri: non puoi vivere così a lungo da farli tutti tu"
Eleanor Roosevelt

martedì 4 dicembre 2012

carezze

Chiedi le carezze che desideri,
dai le carezze che desideri dare,
rifiuta le carezze che non desideri,
accetta le carezze se le vuoi,
dai carezze a te stesso.