sabato 4 luglio 2009

"Non vivevo, ma sognavo di vivere"

anch'io, da ragazzo ho fatto questo errore

Mi permetto di osservare:
se ci rendessimo conto di quanto siamo ammirati (ed invidiati)
per quanto siamo ed abbiamo (non parlo di beni materiali , ma di ricchezze di amicizie e legami umani)
guarderemmo agli altri con maggior benevolenza
e capiremmo che l'altrui invidia
è appunto frutto delle nostre ricchezze
e delle nostre capacità.
Possiamo per ciò essere felici di quanto possediamo
e guardare agli altri con compassione e sincera empatia?